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01 settembre, 2006

Rowing class adulterine...

Prima di andarmene a casuccia (spero presto), porgo a seguire un quesito.
Stasera dovrei andare in palestra per la mia rowing-class, tuttavia non ne ho molta voglia e so il perché: come dicevo prima, non c'è la mia istruttora preferita bensì un'altra istruttora.
Insomma, è brava anche lei, migliorata da quando ha terminato gli studi (povera, era evidentemente stressatissima) ma...chi di voi frequenta qualche class del genere (spinning, ad esempio) sa bene che non c'è solo la bravura tecnica, insomma...l'istruttora preferita diventa un'ideologia da difendere (e contemporaneamente da nascondere, quando le lezioni sono da prenotare, è una seccatura non trovare posto, dunque meglio nascondere le virtù del/la master).

Tuttavia, il quesito: trattandosi di sport, è morale discriminare tra "vado" e "non vado" in base all'istruttora? Se è lo sport in sé che ci appassiona, è giusto e moralmente accettabile il calo del desiderio riguardo la rowing class per via del fatto che non c'è l'istruttora sola capace di risvegliare la forza nei muscoli proprio quando senti di non averne più?
Inoltre, vi sembra moralmente corretto scegliere l'abbigliamento da indossare durante la lezione a seconda dell'istruttora di turno?

Vi dico, adoro la mia istruttora preferita.

Si tratta di un rapporto esclusivo, stasera sarà una rowing class dal sapore adulterino...

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