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10 dicembre, 2010

I Quattro Elementi in formato microfibra (o delle Siderali Inconsapevoli Associazioni)

Signore e signori, qualche giorno fa ho comprato un paio di slip. Un po' speciali, di quelli carini, con colori e tessuti particolari...insomma, era un po' che non mi capitava.

Inconsapevolmente ho comprato un paio di slip che fanno parte di una serie dedicata ai quattro elementi: aria, fuoco, acqua e terra.
Dico inconsapevolmente perché me ne sono reso conto quando sono tornato a casa e ho aperto la confezione. Dentro c'era una brochure con quattro tizi, ovviamente pompati in un modo che rende l'idea di indossare quegli slip molto accattivante...finché non ci si incontra con lo specchio. Per ogni tipo pompato, un'associazione di idee e suggestioni, e uno slip (anzi, nella foto è un boxer hip) con un colore adatto per abbinarsi, rievocandolo, a uno dei quattro elementi: azzurrino chiarissimo per l'aria, verde foglia per la terra, blu per l'acqua, arancione per il fuoco.


Io ho comprato il blu e, quindi, mi sono ritrovato a casa con un bellissimo paio di slip dedicati all'acqua.

Ora, ovviamente - essendo io perfetta preda del marketing e delle pubblicità (nessuna scheda punti mi sfugge, nessun diniego al trattamento dei dati, per fare degli esempi) - mi sono lasciato tentare e suggestionare già in formato cartaceo (con la brochure) sostenendo ottime ragioni rispetto all'opportunità di possedere ciascun elemento, e non solo in formato slip ma anche boxer.

La ragione, in ogni caso, ha tentato di prevalere, facendomi desistere dall'idea del Possesso Totale dei Quattro Elementi.

Purtuttavia, qualcosa è da porre alla Vostra speciale attenzione, mie care amiche e miei cari amici di questo intimo salotto!

Lo scrivente, come già detto altre volte, è del segno dei Gemelli, con ascendente in Pesci: quello dei Gemelli, come probabilmente saprete, è un segno d'aria, mentre quello dei Pesci è d'acqua.
Sempre lo scrivente, in una certa epoca non meglio identificata se non riferendosi al "passato", ha iniziato a pensare che le caratteristiche del segno dei Pesci, talvolta, prendano il sopravvento sul suo modo di comportarsi e sul suo equilibrio psico-emotivo.

Così tanto il sopravvento che va a scegliere, inconsapevolmente, lo si ribadisca, un paio di slip dedicati all'elemento del quale è proprio il segno zodiacale in cui cade il suo ascendente, non quello dove, al momento della sua nascita, era posizionato il Sole.
Però è anche vero che l'azzurrino dell'aria gli piace molto, a Lord Crespo di Svezia, per i costumi da bagno...cioè, un costume da bagno intorno al quale gira ormai intorno da anni e che non compra perché ogni volta tentato da altro.

E va anche detto che l'arancione mi garba molto, ecco...quell'arancione lì, quello della brochure...sarà che ho Marte in Leone. E il verde...mmm...il verde?

A voi chiedo lumi (verdi), mie care e miei cari!

29 settembre, 2010

I'm lovin' it

Blogger ha cambiato un po' di cose, facendomi tornare l'amore per questa piattaforma. E dire che stavo quasi per decidere di spostarmi su Splinder...e invece no. Un po' di cambiamenti nella grafica e, forse, chissà...un senso diverso da dare al mio blog, come dicevo qualche settimana fa.

13 settembre, 2010

Scienza e Coscienza del Tensioattivo (o delle Riflessioni sulle Ecodosi)

Orsù, Lord Crespo di Svezia, da qualche tempo, si dedica con Scienza e Coscienza alla riflessione sull'uso della lavatrice e su tutte le operazioni a questo connesse.
Per ciò che riguarda la Scienza, si presti attenzione alla collocazione del cosiddetto "stendino", che nel caso dello scrivente è "verticale" (retaggio dell'Alto e Stretto Vivere). Essa dipende dal percorso che la Stella che illumina il Pianeta Nostro segue nel cielo: mentre in tarda primavera ed estate la sua luce non entra dalla finestra mancopegnente, poiché altissima sta nel cielo, in tardo autunno e inverno essa entra diretta e quasi orizzontale nel soggiorno della Soluzione Abitativa Mediamente Alta&Larga.

Ne consegue che, d'estate, Lord Crespo di Svezia stende il suo bucato all'aperto, preferendo farlo quando è in casa o quantomeno quando sa che il clima promette sole, sole e ancora sole. Poiché si scoccerebbe a vedere il suo bucato bagnato dalle piogge.

D'inverno il bucato viene steso di fronte alla finestra nel soggiorno ('na sciccheria), dove il sole entra drittopeddritto e scalda talmente tanto da asciugare i panni come se ci fosse il vento caldo dell'estate (o quasi). E talvolta anche quando non c'è il sole, ci pensano il Dottor Termosifone e Messere Caminetto, a riscaldare l'atmosfera.

E fin qui la Scienza.

Passiamo al suo intreccio con la Conoscenza, seppur il legame tra i due elementi sia - soprattutto in questo caso - inevitabile. Come dire, infatti, che il tensioattivo non sia Scienza?

E come dire che l'immagine del diuturno passeggiar del di Apollo carro non necessiti di un riferimento alla Conoscenza, allorché sappiamo che non è il Sole a muoversi con il carro ma la terra che gira gira e rigira? Anzi, che il sole non si muove mancopegnente, se non insieme a tutto il sistema che da lui prende il nome?

Scienzainpillole!

E sì, il Rilancio della Riflessione sul dosaggio del detersivo, Scienza e Conoscenza del Tensioattivo, passa da uno spot pubblicitario...e da una passeggiata più o meno distesa nello stand del settore detervisi di un ipermercato.

La Coscienza della Scienza e della Conoscenza può dipendere da un codice a barre: la postmodernità!

L'attenzione dello scrivente, spesso, è catturata dalle cose funzionali e pratiche: non a caso la sua automobile dei sogni è la Multipla, schifata da 3/4 del mondo civilizzato e post-industriale, adorata dallo scrivente per le Sue Promesse di Contenitività. Se poi hanno anche un aspetto piacevole...ah!

E secondo Voi le Ecodosi Dash non hanno un aspetto piacevolmente funzionale e pratico?
Esse, realizzate già in giusta dose (...uhmmm...), vengono collocate direttamente nel cestello, poiché altrimenti il sapone - pare - se ne andrebbe in gran parte sparso nello scarico, piuttosto che sul bucato.
E dunque, immagino indice e pollice a tenere in mano l'Ecodose, verso il cestello del bucato...poi l'immaginazione corre di più, a tanti - ma tanti! - anni fa.

Per la precisione all'Avvento della Pallina Dosatrice. Anch'essa da collocare nel bel mezzo del bucato tutto rannicchiato nel cestello della lavatrice.

A questo punto, lo scrivente è preso da dubbi.

Poiché la Pallina Dosatrice (anzi, le palline) ce l'ha.

a) Da quando ha iniziato ad usare la lavatrice, non ha mai usato la pallina dosatrice se non per dosare il detersivo, mettendo poi quest'ultimo - insieme ai vari additivi - nel cassetto del detersivo. La ragione del non-uso della pallina risiede nel timore che il detersivo vada a depositarsi in modo concetrato su pochi capi in particolare, senza spandersi uniformemente su tutto il bucato. Dubbio corroborato dalla scarsa quantità di acqua usata dalla lavatrice in questione, ché il libretto di istruzioni dice che è eco-normale.

b) Da quando ha visto dell'Ecodose, Lord Crespo di Svezia s'è fatto prendere dal dubbio, poiché ha immaginato che il suo detersivo se ne vada effettivamente in gran parte via per lo scarico.

c) Ha iniziato ad usare la pallina dosatrice come si deve, cioè collocandola nel bel mezzo del bucato.

c) Tuttavia un dubbio lo assale: la pallina dosatrice non è forse più ecologica dell'ecodose?

d) L'ecodose, infatti, è già fatta, senza possibilità di modificarla in base alla quantità di bucato e allo sporco presente su quest'ultimo.

e) Ora...l'ecodose dice di essere innovativa ed ecologica: non è forse più ecologica la pallina dosatrice, che permette di scegliere di volta in volta la quantità di detersivo? E l'innovazione, a questo punto, dov'è?

Sull'onda di questi dubbi, Lord Crespo di Svezia è orgoglioso di comunicarvi che ha deciso di comprare una nuova Tavola da Stiro, sulla quale tentare di appianare i tanti dubbi dell'Ecologico Sentimento.
Nel frattempo, o Voi Dilette, o Voi Diletti, potete contribuire, con la Vostra Conoscenza, alla Navigazione del Mare Tempestoso della Scienza e dell'Oceano Profondissimo della Conoscenza?

[Grazie a http://napolibella.bravepages.com/ per l'immagine delle donne che stendono il bucato.]

07 settembre, 2010

Questioni di feeling pilifero (o della Cerettista Esploratrice di Luoghi Sconosciuti)

Ebbene, ariècchece quà!

Donne, soprattutto donne, a raccolta!!! Il consiglio che mi accingo a chiedervi probabilmente potrete darmelo voi in modo maggiormente consapevole, anche se la questione, nel presente caso, riguarda me, che sono uomo.

Affermando quel che ho affermato in chiusura della precedente frase, mi rendo conto di come sia necessario riflettere sul fatto di dirsi "uomo" anziché "ragazzo"; tuttavia rimando la riflessione, a Dio piacendo, a qualche altro post.

Qui si parla di produzioni pilifere, argomento trattato diverse volte e da vari punti di vista nelle pagine di questo blog.

Se la Ricerca del Parrubarbiere Perduto non ha ancora dato un suo frutto (tanto che lo scrivente è costretto a tagliarsi i capelli da solo, con risultati spesso poco piacevoli), un'altra ricerca ha dato un frutto, anzi una frutta, di donna trattandosi!

Che Lord Crespo di Svezia usasse rendere la sua epidermide privata dalla produzione pilifera, già si sapeva, addirittura - credo - dagli albori di questo blog.
Tuttavia, dalla scorsa estate, egli ha fatto il Gran Salto, ossia...la cera...ahi-ahi-ahi!

La prima volta è stata una specie di microtortura, alleviata dai potenti e piacevoli massaggi oleosi della cerettista, anzi...delle cerettiste, che siccome avevano un appuntamento successivo al mio sul quale erano in ritardo, si sono messe una-strappa-l'altra-massaggia, oppure una-strappa-e-l'altra-pure, oppure una-massaggia-e-l'altra-pure.

Poiché lo scrivente s'è iniziato alla pratica della cera nel luogo di vacanza, tornato nella città nella quale vive ha dovuto cercare - volendo proseguire con tal pratica - una cerettista bravaalla quale affidarsi. Chiesto consiglio, ne ha individuata una, la quale ha assunto funzioni di psicologa clinica, oltre che di cerettista.

Lo scrivente, nelle 2-3 volte che ha fatto la cera con lei, si distendeva senza troppi veli sul lettino...e senza veli, partivano ogni volta confidenze e confessioni, riflessioni e rimorsi, tanto che il dolore per gli strappetti era un contorno quasi impercettibile, ogni volta di più...tranne che sul petto.
La ceretta sul petto fa venire in mente le scene di Apocalypto, con tutto il rispetto per quel che nel film viene narrato (mi vengono i brividi solo a ricordare certe immagini).

Torno alla questione. Non so perché ma, intimamente, non ero convinto del servizio offerto presso questo centro estetico, non per la cerettista ma...nel complesso.
Tanto che provo a cambiare, andando a cercare una valida sostituzione in un posto dall'aspetto meno buco-con-tre-stanzette-di-3mq-ciascuna.

Trova la cerettista armata di stendicera roll-on. AIUTO! Essa, la Silenziosissima, si concentra sugli strappetti che, però, risultano essere meno dolorosi di quanto non fossero con la precedente cerettista. Nel silenzio, lo scrivente si sente imbarazzato, poiché egli soffre ancora del complesso relativo alla cera maschile, cioè...si mette a pensare che la Cerettista RollOn, peraltro giovanissima, sta pensando "ma guarda tu questo, che si fa la ceretta...mah!"...così si concentra sulla musichina di sottofondo, peraltro la musichina è Michael Bublé, poco sopportato (non lui, che ha pure la faccia simpatica, la sua musica) dallo scrivente.

Poi la seconda volta, parlando di vacanze, si scopre che essa, la poco-più-che-teenager-della-cera, ha il ragazzo motociclista, che lei esce sempre con lui, insieme, in moto e, dunque, la conversazione diventa più facile e anzi, stenta a cessare.

La cerettista in questione è pure molto brava...la volta successiva, chiedo appuntamento con lei e la risposta è molto evasiva...alla fine insisto e "Hai fatto una domanda? Ora prenditi la risposta!", ossia: "la pocopiùcheTeenager della Cera" non lavora più qui.

Eccheccazzo, pensa lo scrivente, allora è un vizio! Qualsiasi persona alla quale mi affido per la cura delle estremità pilifere cambia lavoro!

Si rassegna e prende comunque appuntamento e...ebbene, alla fine della Seduta Estirpante, lo scrivente è estasiato dal lavoro compiuto da Colei che può essere eletta ad Estetista della Cera dell'Anno! Insomma, lavoro eseguito alla perfezione, in luoghi del corpo che lo scrivente nemmeno sospettava fossero raggiungibili (omissis ma non pensate male, nè!)...ora, dice, embè?!?

La ricrescita.

La ricrescita è il tarlo dello scrivente. Sul petto è un orrore, creando bollicine, peli che fan fatica a spuntare fuori, rossori...possibile che non ci sia una soluzione?

Sulle gambe è tutto ok, almeno pare, mentre per il petto tanto problematica è la cosa che lo scrivente sta decidendo di lasciar perdere la pratica estirpatrice, a favore di una rigogliosa libertà dei pur pochi esserini piliferi sul torace.

Consigli? Donne, fatevi avanti! E poi...qualche essere di sesso maschile in ascolto, che pratica la stessa pratica e non ha i miei problemi pratici?

In pratica, un post molto concreto, stavolta.

Ebbene, vi saluto e attendo risposte ;-)


02 luglio, 2010

Yuuu-uuuuhhh!!!

Se qualcuno se lo stesse chiedendo, tra i pochi visitatori di questo blog, non è che sono scomparso e non è che m'è passata la voglia di blog...sono molto preso da questo e, forse di conseguenza, sto un po' trascurando il presente blog ;-)

Anche se, a dire il vero, molte volte mi è passato per la testa questo pensiero: "Che senso ha, ormai, il mio blog?".

Vi spiego. Quando decisi di creare un blog lo feci così per gioco, non perché sentissi la necessità di confidarmi o di scrivere sul web i miei pensieri quotidiani. Lo feci senza avere le idee chiare su che cosa avrei voluto farne. Poi tutto prese la piega del gioco, dello scherzo, del parlare delle mie passioni, delle mie vicende quotidiane...e ci sono stati periodi nei quali questo blog mi ha fatto fare tante risate. Un periodo in particolare nel quale, certe volte, quel che succedeva nella cosiddetta "blogosfera" aveva una sua autonomia, quasi un mondo a sé.

Poi è arrivato - ormai luogo comune, questo discorso - Facebook e, tra note, commenti, "a che cosa stai pensando", foto e quant'altro, i blog sono stati abbandonati, nella maggior parte dei casi.
In altri casi sono stati abbandonati e basta, a prescindere da Facebook. Altri procedono con la consueta verve ed è un piacere.

Sta di fatto che, successivamente all'abbandono più o meno generalizzato delle piattaforme blog, certe cose che scrivevo non avevo più il gusto di scriverle, ma non perché il numero di commenti era diminuito...semplicemente perché il tutto è diventato meno dinamico, più lento, più...riflessivo.

E per certi versi più piacevole, più intimo, maggiormente confidenziale.

Il tutto è peraltro coinciso con un mio cambiamento, la fine di un percorso intrapreso prima di aprire il blog e finito poco più di un anno fa. Uno dei post che maggiormente rappresentano questo cambiamento (almeno io ce lo leggo più facilmente) è questo qui...che tante volte leggo e rileggo, guardando le foto.

Probabilmente non torneranno più i post sulle tutine dorate e su Ikea e sul microonde...e i tanti commenti con i quali ridevo a crepapelle...ma forse è giusto così, non si può immaginare che una cosa resti uguale a se stessa per troppo tempo.

E allora, tutto questo discorso per dire che cosa? Che non so che cosa voglio fare con questo blog...e mi piaceva dirvelo, confidarmi, confrontarmi con voi.

Vi bacio.

13 aprile, 2010

Stocazz...o...oppure...i (o dei Vetri Oscurati)

Un post molto sintetico (almeno credo ora che mi accingo a scriverlo) e assai prosaico.

Da qualche anno sempre più spesso sento usare - talvolta con un tentato accenno alla presunta cadenza romana (attenzione attenzione: quello dei Cesaroni non è dialetto romano, vade retro) - l'espressione "sticazzi!" come a significare "accidenti!", mentre da sempre - almeno nella mia esperienza di malgrado tutto romano - l'espressione "sticazzi!" sta a significare "chi se ne importa!".

Mentre "stocazzo!" sta a significare talvolta "accidenti" ma molto più spesso una accusa di aver detto una cosa pretenziosa. Tipo "Mi aiuti a sollevare con le sole braccia la mia automobile, affinché possa controllare che tutto sia a posto nella parte inferiore di essa?", e l'interlocutore interpellato risponde "Stocazzo!" a significare "Ma che cosa mi chiedi? E' impossibile, troppo faticoso per chiunque non sia Superman!".


La domanda è questa: che cosa è accaduto? Perché questa confusione su "Sticazzi/o!"? Oppure quest'ultima espressione, nella forma che va diffondendosi, nulla ha a che vedere con quella che si usa a Roma e dintorni?

E per concludere con una ulteriore domanda: perché...le automobili con i vetri oscurati? Che cosa abbiamo fatto di male per meritare questo?

Ciao ciao amorine e amorini! ;-)

15 marzo, 2010

La Nube di Alicia (o delle questioni dell'Ottimal Drenaggio)

Assodato che il lupo perde il pelo ma non il vizio, e che dunque lo scrivente e la Raimunda! cambiano location ma non il vizio di far roteare mobili, si proceda all'esame di alcune Assonanze floreal-alimentari!

Anzitutto, è da segnalare la scoperta tardiva, da parte dello scrivente, della Pregiatissima Signora Keys, al secolo Alicia, che con le Sue note dolci e al tempo stesso piene di carattere, aleggia e volteggia da giorni fuoriuscendo dai casalinghi altoparlanti, nonché da quelli automobilistici e iPod-cellular-mp3istici!

E fin qui ci sarebbe poco altro da dire, se non che certe volte - come accade per i libri o per i film - le stesse melodie e le stesse voci, ascoltate in tempi ed età e condizioni diverse, assumono significati e danno emozioni diverse, talvolta fissandosi nel cuore e restando "belle" al di là delle condizioni e delle età, talvolta sbiadendo nel tempo e talvolta riassumendo colore e dando nuova emozione a distanza di tempo.

La stessa sorte è toccata ad un'altra Alicia...questa. Anch'essa già da anni giaceva, come la prima in formato CD, in formato inscatolato in qualche anfratto di quel caos che, probabilmente, era divenuto irriducibile nella Soluzione Abitativa Altissima e Strettissima.

Poi, non si sa come e non si sa perché, essa è tornata nei discorsi...anzi, si sa perché: colpa - o merito - della Raimunda! che, nel preparare il caffè, s'è scordata la caffettiera sul fornello del gas...acceso, ovviamente.

Salvata per un pelo dall'Incendiario Disastro la nuova e costruitissima (in quanto proveniente dal Disegno Celeste by Kitchen Planner) cucina [top NUMERAR Rovere + anta ABSTRAKT bianco lucido e maniglia STRECKET rame + futura anta ABSTRAKT rame,] nonché probabilmente l'intera attuale Soluzione Abitativa Abbastanza Alta e Mediamente Larga, il discorso è corso di corsa a soluzioni che permettano di fare il più possibile a meno della umana azione.

E dunque, caffettiera che fa tutto da sola e che, soprattutto, si spegne quando ha finito il suo compito...Alicia!!!

E dunque la carissima Alicia gorgoglia di odoroso caffè, mentre la incantevole Alicia spande nell'aria il suo melodioso vociare.

E tutte e due ri-scoperte, da una sorta di paziente e incosciente letargo, nel medesimo periodo!

E...ecco!

Ma non è tutto, poiché si parla di melodiose suggestioni alimentar-floreali...s'è parlato del lato food, che si parli del lato flower!

In questo caso, si consideri che lo scrivente da sempre nutre il desiderio di dedicarsi un po' a quel poetico e delicato e allegro mondo dei fiori e delle piante (lo confessa, soprattutto dei fiori, le piante con sole foglie gli piacciono sì ma...predilige i fiori).

Se prima lo spazio "all'aperto" a disposizione era poco utile (in quanto mai soleggiato, ma proprio mai, essendo esposto a nord che più nord non si può ed essendo incastonato in alte mura che impediscono al sole di raggiungere l'unico spazio a disposizione per dedicarsi alla floricoltura - che differenza c'è con il giardinaggio? Lo intuisco, non ho voglia di approfondire ora...vado avanti, sì, la smetto con questa digressione), per non parlare di quello "all'interno", che si riduceva a un pur amatissimo e piacevolmente soleggiato davanzale interno, quello della famigerata finestrona con le sbarre, ora lo spazio è maggiore (sempre limitato ma sicuramente più ampio) e soprattutto presenta spazi di ampio e totale soleggiamento e altri egualmente soleggiati ma con un po' di ombra in alcune ore del giorno.

E dunque, che cosa c'è di meglio di riempire di colorate corolle questo spazio?

E dunque...via alla Nuova Esperienza della coltivazione e della cura di:

- ranuncoli (gialli, arancioni, bianchi);
- gerbere (rosse, salmone);
- tulipani (rossi, gialli, rossi e gialli);
- neonato di abete (che ha germogliato, ha germogliato, che meraviglia quel nuovo verde!).

Le operazioni di rinvaso consigliate (e necessarie) in questo periodo (o quasi) sono state compiute, nella speranza che loro, le Radicine Belle, non subiscano un eccessivo stress e si adattino presto e bene alla loro nuova dimora!

Anche per le piante che già c'erano nella Altissima e Strettissima (Anthurium e Dracena Marginata), il rinvaso è stato compiuto insieme a una nuova collocazione (dopo quella di prima individuazione subito dopo il trasloco), speriamo di loro gradimento!

Tra le attività comprese nella Nuova Esperienza che lo scrivente ha inaugurato, e spera di portare avanti senza far troppo danno alle Gentili Creature di cui sopra, vi è quella della raccolta dell'acqua piovana.

Dice: co' tutta 'sta pioggia, avoja te!

Dico: embè...è che ho iniziato a raccoglie tardi e ce n'ho poca!

Dice: a che te serve l'acqua piovana?

Dico: a nebulizzare le foglie della Delicatissima!!!

Dice: e chi è aa Delicatissima, mo?!?

Dico: ...aa Calathea Crocata!!!


Ebbene sì, come Tropical Pianta (pare!), essa ha bisogno di nebulizzazioni quasi quotidiane...
...e io nebulizzo, nebulizzo!


E voi, Daliette mie, Gladiolucci miei, se avete acqua piovana - incidentalmente o volontariamente raccolta e/o conservata - fatemene dono, qualora non servisse a Voi!

E se poi voleste Voi stesse e Voi stessi venir a nebulizzare la Delicatissima...porte aperte!!!


P.S. Per la parte "floreale" del presente post, ho avuto tutto il tempo il timore dello sguardo della Nostra StregaMezza, poiché Ella sa e potrei io aver scritto qualche baggianata, io, ancora profanissimo!

26 gennaio, 2010

Freezing Kruska's Academy (o del Superlativo Legger Patinato)

Il vostro corpo può essere uno strumento con il quale allenare il vostro corpo.

Così dice la Saggezza Patinata.

Lo scrivente, che più e più volte ha espresso tra i "buoni propositi per l'anno nuovo" l'intenzione di avventurarsi in un programma di attività fisica basata sull'uso di manubri e bilanceri, ricorda a Voi, ginniche lettrici e ginnici lettori, che ha peraltro espresso nel post precedente l'intenzione di divenire cliente BoFrost.

Vero è che il post precedente non era propriamente un post contenente i buoni propositi per l'anno nuovo.

Sta di fatto che lo scrivente è diventato (PARAPA'!PARAPAAAAAAAA'!) cliente BoFrost, con tanto di 5euriZ di scontodibenvenuto.
La libertà dal surgelato da trasportare a casa senza far iniziare il processo di scongelamento è davvero esaltante.

E soprattutto è esaltante la lettura del catalogo BoFrost: un uso di aggettivi superlativi che lascia senza parole, in una tale varietà da poter divenire Presidio dell'Accademia della Crusca contro il sempre più drastico abbassamento del numero di parole dell'italiano usate dagli italiani.

Lord Crespo di Svezia, per sugellare e sostenere la Causa del Prolisso Surgelato, inaugura la Refrigerante Collaborazione Domestica con un ottimo minestrone 16 verdure, arricchito con un poco di concentrato di pomodoro e un cucchiaino scarso di sale non trattato dell'Atlantico del Nord. Su tutto, filo(ne) d'olio e parmigiano.

A dire il vero la collaborazione domestica era già stata inaugurata con il Passato di verdure quando, in una recente occasione, Raimunda e lo scrivente giunsero stanchi a casa, dopo un giro motociclistico impegnativo e...zac! 10 minuti di Jet Power MW (GottaLoveMicroWawes) e la cena è pronta.

Il tempo risparmiabile e qualche volta già risparmiato, allorché ci si accinga a cucinare con verdure surgelate, può essere surgelato...ops...no, utilizzato per attività quali: piegare i panni, lavare i pavimenti, pulire il bagno...dice, abbbbbasta, dice, ci vogliono anche un po' di passatempi.

Tra i diversi passatempi, ludici e non, culturali e aculturali, benefici e meno benefici, utili e disutili...vi è l'allenamento con il proprio corpo.

Ossia, quello che permette di allenare il proprio corpo sfruttando il suo stesso peso.

E' così che, per l'ennesima volta, l'allenamento con i pesi sembra essere meno fascinoso rispetto a un programma di allenamenti che parte dal corpo per tornare al corpo, per certi versi senza uscirne.

Messaggio ad personam:

@Acer, ieri o l'altro ieri - non importa - ho visto una cyclette parcheggiata su un balcone...e l'ho pensata molto ;-)

Ma il punto non è questo.

La Saggezza Patinata dell'Allenamento Autosostenentesi.

La Saggezza Patinata del Superlativo Surgelato.

La Saggezza Patinata...e qui la mia domanda!

Quali riviste leggete, Patinate Amorine e Patinati Amorini, e proprio non potete far a meno di acquistare?
Anche saltuariamente, s'intende!

Le mie:

- La Cucina Italiana
- Gli Speciali della Cucina Italiana
- Vanity Fair
- Internazionale
- Men'sHealth (la parte degli allenamenti e quella dedicata all'alimentazione sono davvero ben fatte)
- Motociclismo
- Meridiani
- Meridiani Montagne
- Sport Life
- Catalogo BoFrost ;-)